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La tecnica PCR (Polymerase Chain Reaction) permette di identificare tutti i patogeni presenti in allevamento, in modo veloce, sicuro e preciso. Il suo livello di sensibilità permette di rilevare la presenza di Dna dei germi anche nel caso in cui sia presente 1 capo positivo su 200.

Evidenzia i tutti i suoi vantaggi se applicata ad analisi del latte di massa e integrata in un successivo momento con una indagine microbiologica vacca per vacca in presenza di germi della mastite infettiva.
Rispetto alla tecnica microbiologica standard non richiede il prelievo sterile e consente di quantificare la presenza dei batteri.
Permette di raggiungere l’obiettivo di fare una fotografia dell’allevamento in tempi e con costi sicuramente più vantaggiosi rispetto alla tecnica microbiologica dal momento che con quest’ultima si potrebbe avere una risposta equivalente solo facendo per cinque giorni l’analisi microbiologica su latte di massa (poco sensibile) o facendo prelievi sterili su tutti i casi di mastite clinica (con tempi più lunghi e costi più elevati sia di prelievo che di analisi).
Campi di applicazione
Monitoraggio periodico dell’allevamento
Le caratteristiche elencate della tecnica PCR la rendono un metodo pratico ed economico per monitorare periodicamente l’allevamento con un unico prelievo del latte di massa. Inserire un’analisi periodica nella gestione aziendale aiuta a prevenire in tempo utile la diffusione di mastiti infettive, a capire l’origine delle leucocitosi e/o mastiti, a monitorare la situazione igienica dell’allevamento per adottare le misure correttive adeguate in caso di riscontri positivi.
Utilizzo PCR in corso di risanamento
Le caratteristiche elencate rendono la tecnica PCR un metodo pratico ed economico per monitorare periodicamente il latte di massa delle vacche del gruppo “sane”, individuando l’eventuale presenza di animali infetti che potrebbero vanificare tutto il lavoro del risanamento. In questo caso per sapere se il gruppo è sano o infetto è sufficiente un solo campione, e non un vacca per vacca di tutto il gruppo. In questo modo si evita l’incombenza dei prelievi sterili.
Compravendita
L’analisi del latte delle vacche in entrata effettuata prima o contestualmente all’ingresso fornisce una informazione certa sul livello di rischio in tempi rapidi.
Protocollo operativo
Con una sola analisi in PCR si possono avere diverse risposte che però portano a 2 situazioni principali:

 


Presenza di germi Ambientali

Presenza di germi Infettivi

Si hanno le informazioni sufficienti per elaborare una strategia di contenimento senza ulteriori indagini. In un secondo momento potrebbero risultare interessanti alcune analisi microbiologiche per avere l’antibiogramma

Solo se si riscontra la positività si passa alla microbiologia standard, vacca per vacca, per individuare i capi infetti e separarli da quelli sani.

  

Dati sperimentali
Sono stati identificati microrganismi anche laddove la microbiologia tradizionale ha fornito risultati negativi
Sono stati identificati microrganismi che la microbiologia tradizionale non è in grado di isolare se non in tempi molto lunghi. (es Mycoplasma)
Pacchetti analitici disponibili 

 


Major3

Mycoplasma bovis,Staphylococus aureus, Streptococcus agalactiae

Complete 12

Staphylococus aureus, Staphylococcus spp. Streptococcus agalactiae, Streptococcus dysgalactiae, Streptococcus uberis, Escherichia coli, Enterococcus spp., Klebsiella spp., Serratia marcescens, Corynebacterium bovis, Arcanobacter pyogenes e Peptoniphilus indolicus, Resistenza alla penicillina

  

Per informazioni: 
Alessandra Carletti   (Resp. Laboratorio Microbiologia)

Silvia Rebecchi          (Resp. Laboratorio Biologia Molecolare)